Caro energia

Caro energia

Serve l'intervento del Presidente Draghi e poi del nuovo Governo

  • 29/08/2022

Confartigianato Imprese Marche rilancia l’allarme per i pesanti rincari dell’energia che schiacciano artigiani e piccole imprese. Il Presidente Emanuele Pepa chiede un intervento immediato del Presidente Draghi affinchè venga ridotto l’impatto degli aumenti dei costi di elettricità e gas che hanno subito un rincaro del 400%, nell’ultimo anno. Questo impatto devastante rischia di far chiudere dal 10 al 15% delle aziende marchigiane.

Nell'artigianato in particolare su 40.000 aziende le previsioni sono di 6.000 imprese con 18.000 addetti. Nel corso del mese di agosto si sono acuite le tensioni sui mercati energetici, generando un impatto straordinario sui prezzi di gas ed elettricità che amplifica incertezze e rischi per le imprese e per l’economia italiana.

“Il caro-energia – sottolinea il Presidente di Confartigianto Marche Pepa – richiede un intervento immediato in quanto le aziende non riescono a sostenere questi gravosissimi nuovi costi, e dovrà essere tra le prime emergenze per il nuovo Governo, in continuità con le azioni calmieratrici già messe in campo dal Governo Draghi, che sono state ampiamente superate. Le cause dei rincari vanno affrontate in una prospettiva strutturale. Occorre attuare incisive politiche di diversificazione del mix energetico, puntando sulla riduzione della dipendenza dal gas russo, investendo sulle energie rinnovabili, sul nucleare, sui termovalorizzatori e sull’efficienza rendendosi autonoma per evitare di rimanere sotto scacco come accade oggi”. Altrettanto importante, secondo Gilberto Gasparoni, segretario di Confartigianato Marche, intervenire sulla composizione tariffaria con una misura strutturale di riduzione degli oneri generali in bolletta. Non possiamo affrontare l’autunno e l’inverno con il rischio che il caro bolletta ci porti verso una nuova recessione, dopo le fatiche del sistema produttivo per ‘rimanere aperto’”. Confartigianato ritiene indispensabile che a livello europeo si giunga rapidamente all’introduzione di un tetto al prezzo del gas e che si mettano in campo interventi finalizzati a contenere l’impatto dei rincari sulle MPI, impedendo una escalation dei casi di lockdown energetico che porterebbe ad una grave recessione. Le Marche poi, con oltre 140.000 imprese e quale seconda regione manifatturiera sta subendo, più di altri, i colpi del caro energia e per queste ragioni non possiamo sostenere aumenti che vedono le bollette, ad esempio, passare da 1.000 a 4.000€ per un gelatiere o da 5.000 a 20.000€ per una manifattura. Cosi come non vogliamo spegnere i condizionatori necessari per lavorare dignitosamente o mettere il personale in smart working o chiudere le imprese. Costi che rendono impossibile proseguire l'attività e per questo serve subito una riduzione del carico fiscale, un rimborso delle imposte pagate sulle recenti bollette, insomma restituire i grandi profitti che fanno le aziende produttrici che in questi periodi stanno registrando utili stellari a spese dei cittadini e delle imprese, con lo Stato che fa cassa a piene mani, e bloccare quindi i prezzi a condizioni ragionevoli. Bisogna intervenire per salvaguardare imprese e posti di lavoro.

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