La crisi del mar rosso

La crisi del mar rosso

L'export delle Marche

  • 01/02/2024

Marche: 904 milioni di euro di merci esportate via mare attraverso il Canale di Suez e il Mar Rosso Il Segretario di Confartigianato Marche Gilberto Gasparoni: preoccupazione per le imprese e per il nostro sistema portuale


L’ufficio Studi di Confartigianato stima in 904 milioni di euro il valore delle esportazioni delle Marche trasportate via mare attraverso il Canale di Suez e il Mar Rosso in un anno. L’escalation della crisi in Medio Oriente penalizza il sistema del made in Italy e l’approvvigionamento di prodotti essenziali per la trasformazione della manifattura. Una situazione che ci preoccupa fortemente, dice Gilberto Gasparoni segretario di Confartigianato Marche. Gli effetti della crisi del Mar Rosso, sommati alla stretta monetaria in corso potrebbero avere conseguenze sulla crescita, frenando il ciclo espansivo dell’occupazione che nell’ultimo anno ha registrato un aumento. L’allungamento delle rotte marittime tra Oriente ed Occidente per evitare il canale di Suez sta facendo lievitare i costi. Il rincaro dei container e i ritardi nelle consegne legati alla nuova rotta delle navi sul sud Africa, stanno creando un vero e proprio allarme. Uno scenario che ci preoccupa, prosegue il segretario di Confartigianato Marche Gilberto Gasparoni, i porti dell’Adriatico vivono del traffico del canale di Suez. Il porto di Ancona ogni anno movimenta 170 mila container, circa un milione e 200 mila tonnellate di merci. Il timore è che le grandi compagnie possano scegliere i porti del nord Europa.

Le conseguenze della crisi di Suez preoccupa tutto il mondo produttivo per le conseguenze sul commercio estero del nostro Paese. Per l’Italia si stima, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato, che il valore dell’import-export annuale che transita per il Canale di Suez proveniente dai paesi del Medio Oriente, dall’Asia, dall’Oceania e dai paesi del Sud-Est dell’Africa nel 2023 (ultimi dodici mesi a settembre) sia pari a 148,1 miliardi di euro, di cui 93,1 miliardi di euro di importazioni e 55 miliardi di esportazioni, che rappresenta il 42,7% del commercio estero dell’Italia trasportato per mare e l’11,9% del commercio estero totale dell’Italia. Nel dettaglio si tratta del 15,2% delle importazioni totali e dell’8,7% delle esportazioni totali. I paesi maggiormente interessati per valore dell’intercambio commerciale via nave con Italia sono Cina, India, Arabia Saudita, Giappone, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Iraq, Indonesia. Da questa nuova crisi, conclude il segretario di Confartigianato Marche Gilberto Gasparoni, emerge sempre più l’esigenza che l’Italia e l’Europa si rendano più autonome e autosufficienti a partire dalla produzione della manifattura. Nel porto di Ancona e più in generale nella portualità dell’Adriatico si sta registrando un calo significativo della movimentazione dei container derivanti dalla flessione dell’economia e probabilmente anche in vista del capodanno cinese che crea un rallentamento.

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